Tutti abbiamo sicuramente sentito parlare del TFR o Trattamento Fine Rapporto ma cosa si indica con questa dicitura e come si calcola?
Il Trattamento di Fine Rapporto, meglio noto con la sigla TFR, identifica la somma di denaro che il lavoratore dipendente riceve al momento della fine del suo contratto.
Tale somma viene calcolata basandosi sullo stipendio percepito dal dipendente e sulla durata del contratto di lavoro.
Le motivazioni per cui il contratto cessa e per cui il lavoratore, di conseguenza, otterrà il TFR potranno essere: il pensionamento, il licenziamento o le dimissioni volontarie, il fallimento dell’azienda in cui lavoro oppure il decesso del soggetto.
I dipendenti che possono usufruire del TFR sono i dipendenti privati ed i lavoratori del settore pubblico, solamente se assunti dal 1° gennaio 2001 in poi.
Il dipendente potrà decidere autonomamente come ricevere la somma dovutagli:
In quest’ultima soluzione, il lavoratore riceverà una parte del proprio TFR ogni mese sulla sua busta paga; la cifra non andrà mai a superare il 70% della quota di TFR mensile.
Le motivazioni per cui può essere richiesto l’anticipo sono:
Con poche semplici operazioni si può ottenere una stima di ciò che si otterrà ricevendo il Trattato di Fine Rapporto.
Innanzi tutto, si dovrà dividere per un coefficiente (fissato al 13,5) l’importo lordo dello stipendio annuo.
Tale calcolo vale per il primo anno lavorativo, nei seguenti anni si aggiungono anche una percentuale di rialzo fissata all’1,5% ed il 75% dell’inflazione calcolata l’anno precedente.
Sommando le cifre che risultano per ogni anno di lavoro, si otterrà la somma di denaro equivalente al TFR.
Si precisa che, questa somma di cui sopra, è la cifra lorda del Trattato di Fine Rapporto poiché esso è soggetto ad una tassazione specifica, applicata dall’Agenzia delle Entrate, perciò la cifra finale netta sarà inferiore.