Quando si richiede un prestito tramite la formula della Cessione del Quinto spesso può capitare di avere alcuni dubbi, come per esempio quello di pensare che il proprio datore di lavoro possa rifiutare di accettare la pratica.
Il datore di lavoro non può respingere la richiesta ma deve darne approvazione attraverso l’atto di benestare, cioè un documento legato alla cessione del quinto dello stipendio emesso dalla banca o dalla finanziaria con la copia del contratto, necessario per procedere affinchè si possa approvare il finanziamento.
Il richiedente del prestito dovrà farsi rilasciare il certificato dello stipendio dal proprio datore di lavoro perché il documento rappresenta la situazione economica del lavoratore in cui sono presenti le trattenute, altre cessioni del quinto se presenti e viene definita così la quota cedibile, ovvero la rata che il lavoratore dovrà rimborsare per far fronte alla richiesta della cessione del quinto.
Una volta avviata la richiesta, al datore di lavoro verrà notificato il contratto di cessione del quinto sottoscritto dal dipendente. Questo ultimo passaggio è necessario perché informa il datore di lavoro con la copia del contratto dove sono evidenziate l’importo della rata da trattenere nella busta paga e le coordinate bancarie dove versare ogni mese la rata e la data di decorrenza della cessione, utile per il datore di lavoro che dovrà applicare la trattenuta.
Una volta approvata la richiesta, al datore di lavoro non resta che firmare e timbrare il documento da restituire in cui attesta la veridicità dei dati riportati nel contratto.
Dunque, in base alla Legge Finanziaria del 2005, il datore di lavoro non può rifiutare la concessione del quinto anzi ha l’obbligo di accettare la richiesta pervenuta dai suoi dipendenti.
Nello specifico è stata modificata e corretta la legge istitutiva della cessione del quinto rendendolo un diritto del lavoratore o del pensionato.
In questo specifico caso, il datore dovrà controllare che la rata proposta non ecceda il limite del 20% dello stipendio al netto di componenti variabili che possono essere straordinari, assegni familiari. Nel caso in cui il prestito vada oltre i limiti allora il datore può respingere il contratto chiedendone il ridimensionamento. Il datore di lavoro dovrà, inoltre, garantire il pagamento puntuale delle rate mensili perché nel caso della cessione, il pagamento delle rate viene fatto dal datore attraverso la trattenuta sullo stipendio del lavoratore.
Vediamo nel dettaglio quali sono i documenti necessari che il datore di lavoro deve presentare: