Cessione del Quinto della Pensione

Cessione del Quinto della Pensione

Se è già in pensione e si desidera sottoscrivere un finanziamento per ottenere liquidità, una soluzione vantaggiosa è sicuramente la Cessione del Quinto della pensione.

In questo articolo:

Cessione del Quinto: che cos’è?

Con il termine ‘cessione del quinto’ andiamo ad indicare una tipologia di finanziamento in cui il pagamento delle rate avviene tramite trattenute sullo stipendio o, in questo caso, sulla pensione. 

L’ammontare delle rate viene calcolato sulla base del reddito mensile percepito, e non supera mai il valore del quinto della pensione o dello stipendio. 

La durata del servizio può variare da un minimo di 24 mesi fino ad arrivare al finanziamento in 10 anni.

Cessione del Quinto della Pensione

In questo arco temporale, l’importo delle rate e dei tassi d’interesse rimane immutato ai valori di partenza.

 

Inoltre, il finanziamento tramite cessione del quinto non prevede l’obbligo di indicare il fine per cui sono richiesti i soldi e risulta essere una soluzione rapida e di facile accesso per dipendenti pubblici e privati ed anche per i pensionati.

Pensione e Cessione del Quinto

Come già anticipato, al finanziamento tramite cessione del quinto possono accedere i pensionati iscritti all’INPS e i pensionati ex INPDAP. 

Sono escluse le categorie di soggetti che percepiscono: 

  • Pensioni di invalidità civile
  • Pensioni sociali o assegni sociali
  • Assegni al nucleo familiare o di sostegno al reddito
  • Prestazioni di esodo (si veda Art.4, comma 1-7-ter, Legge n.92/2012)
  • Pensioni con contitolarità (solo per la parte che non spetta a chi fa la domanda di cessione)
  • Indennità APE sociale

 

L’età del soggetto richiedente non dovrà essere superiore ai 79 anni e la fine del finanziamento non deve cadere oltre il compimento dell’85esimo anno d’età dello stesso. 

Come fare richiesta per la Cessione del Quinto sulla pensione

Dopo aver constatato di poter beneficiare del servizio in esame, il pensionato potrà recarsi presso una banca o una finanziaria per avviare la domanda di cessione. 

Qualora il cliente non volesse recarsi fisicamente in un’agenzia, potrà usufruire dello stesso servizio anche attraverso siti web di finanziarie e banche. 

 

Il cliente dovrà essersi premunito del certificato di cedibilità della pensione, recuperabile presso una qualsiasi sede INPS del territorio. In questo documento, infatti, sono annotati l’importo massimo della rata ed altri dati utili al finanziatore. 

Qualora la finanziaria prescelta fosse già convenzionata con l’INPS, la comunicazione di cedibilità verrà recuperata dalla stessa agenzia. L’elenco degli istituti convenzionati si può trovare sul sito ufficiale INPS, www.inps.it .

 

Altri documenti richiesti al momento della compilazione della domanda sono:

  • Documento d’identità valido 
  • Cedolino dell’ultima pensione percepita
  • Modello ObisM (in cui sono elencate le informazioni generali sulle pensioni INPS)
  • Certificato di buona salute (non sempre)

Il cliente sarà anche invitato a sottoscrivere una polizza assicurativa che andrà a tutelare gli eredi in caso di decesso dello stesso – assicurazione di premorienza- prima dell’avvenuto rimborso delle rate. 

 

Dopo aver compilato tutti i moduli, l’agenzia provvederà a contattare l’INPS che effettuerà le trattenute direttamente dalla pensione dell’iscritto. 

Quest’ultime, lo ricordiamo, non potranno mai superare il valore del quinto della pensione percepita mensilmente. 

 

Le tempistiche massime garantite dall’INPS per la presa in carico della pratica variano intorno ai 30 giorni.

Tutela del pensionato

Dal momento che l’INPS deve appoggiarsi a terzi per attivare il servizio, l’Istituto s’impegna a valutare alcune specifiche di ogni agenzia, a tutela del pensionato. 

 

In particolare, vengono valutate caratteristiche ed operazioni quali:

  • Possesso dei requisiti di legge per finanziarie e banche
  • Stesura di contratto con indicazione di tutte le spese (es. spese d’istruttoria, spese amministrative…)
  • Mantenimento dei tassi d’interesse al di sotto della soglia di usura
  • Mantenimento dell’importo delle rate al di sotto del quinto della pensione presentata

Vantaggi della Cessione del Quinto

La Cessione del Quinto è un tipo di finanziamento che raramente viene rifiutato, anche per chi è iscritto alla lista dei cattivi pagatori. 

Il fatto che le rate vengano saldate direttamente da altre istituzioni, permette di garantire il rimborso del debito e, in aggiunta, non fa correre il rischio di saltare la rata al cliente. 

I tempi per l’accredito, inoltre, sono molto celeri e la procedura per attivare il servizio è molto intuitiva, alla portata di tutte le età.

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Cessione del Quinto: Stipendio o Busta Paga

Cessione del Quinto: Stipendio o Busta Paga

Un modo rapido e di facile accesso per ottenere denaro se si è lavoratori dipendenti, è sicuramente la Cessione del Quinto. Ma di che tipo di finanziamento si tratta?

In questo articolo:

Caratteristiche generali

Con il termine ‘cessione del quinto’ s’intende una tipologia di finanziamento non finalizzato – non serve anticipare l’uso cui sono destinati i soldi – che prevede vengano effettuate delle trattenute sullo stipendio di un lavoratore dipendente, oppure sulla pensione nel caso di un pensionato. 

 

Le trattenute mensili servono a pagare le rate per il rimborso della somma concessa al richiedente ed avranno un importo fisso, che non supererà mai un quinto del valore della busta paga. 

Anche i tassi d’interesse rimangono fissati al valore iniziale per l’intera durata.

Cessione del Quinto Stipendio o Busta Paga

A tal proposito, la durata minima è pari a 24 mesi fino ad arrivare ad un massimo di 120 mesi (10 anni). 

 

Chi può beneficiare del servizio di Cessione del Quinto?

Abbiamo già anticipato che le tipologie di lavoratori coinvolte sono:

  • Lavoratori dipendenti privati
  • Lavoratori dipendenti pubblici
  • Pensionati

Rimangono esclusi i lavoratori autonomi.

Cessione del Quinto per i dipendenti

Qualora si fosse assunti nel settore privato o in quello pubblico, per richiedere il finanziamento in analisi basterà avere con sé la busta paga, ovvero il documento che riepiloga la paga mensile. 

Tale documento dovrà riferirsi al mese precedente quello la richiesta. 

 

Le trattenute mensili verranno effettuate direttamente sullo stipendio da parte dell’azienda in cui si lavora e saranno poi riepilogate nella busta paga. 

Questo foglio, perciò, è importante sia per la richiesta di finanziamento sia per il controllo dello stesso durante il suo svolgimento. 

Come richiedere la Cessione del Quinto se dipendenti

Per far domanda di cessione del quinto basterà avere alcuni prerequisiti d’accesso:

  • Contratto a tempo indeterminato
  • Anzianità lavorativa maggiore ad un anno ma non prossima alla pensione
  • Percepire uno stipendio superiore a quello minimo
  • NON usufruire della ‘quota cento’ (per dipendenti pubblici)
  • Certificato di buona salute e polizza assicurativa

Per coloro che sono assunti a tempo determinato, la richiesta può essere comunque approvata, basta che i tempi per il rimborso non vadano oltre la scadenza del contratto di lavoro. 

 

I dipendenti di aziende private potranno recarsi in una finanziaria, o in una banca, dopo aver ricevuto il benestare dell’azienda a rimborsare le rate all’agenzia. 

I dipendenti del settore pubblico, al contrario, non dovranno aspettare l’approvazione aziendale per portare la loro domanda. 

 

Dopo aver proceduto con la compilazione dei moduli in agenzia, se la richiesta verrà approvata, la finanziaria si rivolgerà direttamente all’azienda per ottenere il ‘certificato di stipendio’ e procedere con le trattenute. 

 

Il lavoratore non deve provvedere in prima persona al pagamento delle rate ma vedrà che queste vengono scalate direttamente dal suo stipendio mese per mese. 

Ammontare delle rate

Come già anticipato qui sopra, le rate non avranno mai un valore superiore al quinto dello stipendio percepito. 

 

Per calcolare il quinto, ovvero la rata massima, bisognerà guardare allo stipendio netto percepito, di conseguenza dopo aver considerato anche tutte le trattenute. 

Assicurazione e TFR

Ogni persona che volesse sottoscrivere una cessione del quinto, deve firmare anche una polizza assicurativa sul proprio lavoro. 

Essa tutela l’azienda in caso di licenziamento o perdita del lavoro del cliente, facendo sì che le rate ancora da rimborsare vengano applicate sul TFR (Trattamento di Fine Rapporto) maturato dal soggetto, senza intaccare l’azienda. 

 

L’assicurazione stipulata interviene anche in caso di incidenti ai danni del lavoratore o qualora sopraggiunga il decesso prematuro dello stesso.

Delega: un’opportunità per i dipendenti

Un servizio particolare destinato ai soli dipendenti pubblici o privati è la possibilità di affiancare alla Cessione del Quinto già in corso, un ulteriore finanziamento: la Delega. 

 

La Delega prevede che si possa richiedere un altro quinto dello stipendio, per ottenere maggior denaro secondo le proprie necessità. 

Si verrebbe a verificare la situazione in cui un soggetto può usufruire di due cessioni del quinto contemporaneamente.

Rinnovo della Cessione

Per allungare, invece, la durata del finanziamento si deve prima estinguere quello già in atto. 

Per fare ciò, dovrebbero esser passati almeno due quinti della durata prevista oppure la chiusura può essere effettuata in ogni momento nel caso di debiti dai 60 mesi in giù. 

 

Le modalità di rimborso delle rate mancanti verranno comunicate al cliente tramite il ‘conteggio estintivo’.

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Cessione del Quinto – Meglio Online o in Banca?

Cessione del Quinto – Meglio Online o in Banca?

Una tipologia di prestito utile ad ottenere liquidità in breve tempo ed in sicurezza è la cessione del quinto, la quale è destinata a tutti i dipendenti ed a tutti i pensionati. 

 

Essa si può sottoscrivere sia in presenza sia online e scopriremo insieme ciò che più conviene.

In questo articolo:

Cessione del Quinto: alcune informazioni

Prima di valutare come conviene svolgere la procedura di richiesta, ecco alcune informazioni riguardanti la cessione del quinto. 

 

Questa tipologia di finanziamento prevede che le trattenute, non superiori ad un quinto del reddito mensile, vengano effettuate direttamente sullo stipendio, in caso di dipendenti pubblici o privati, oppure direttamente dalla pensione, qualora si parli di pensionati. 

La motivazione per cui il denaro viene richiesto non deve essere specificata in anticipo (finanziamento non finalizzato).

Cessione del Quinto – Meglio Online o in Banca

La durata del rimborso potrà variare da un minimo di 24 mesi fino ad un massimo di 120 mesi. 

Le rate vengono fissate al momento della sottoscrizione del contratto, insieme con i tassi d’interesse, e tutti questi valori non varieranno mai d’importo fino alla fine del finanziamento.

Chi può ottenere il servizio

Il servizio in analisi è riservato ai soli dipendenti pubblici e privati ed anche ai pensionati; sono perciò esclusi i lavoratori autonomi. 

 

Per ottenere la somma desiderata, basterà essere in possesso di alcuni prerequisiti: 

  • Dipendenti privati: cittadinanza italiana ed almeno 18 anni d’età, fino al massimo dell’età pensionistica; contratto a tempo indeterminato; benestare dell’azienda in cui lavorano
  • Dipendenti pubblici: cittadinanza italiana ed età tra 18 e 75 anni; contratto a tempo indeterminato
  • Pensionati: buono stato di salute; non più di 85 anni di età alla fine del finanziamento

Richiesta per la Cessione del Quinto in Banca

Qualora si decidesse di sottoscrivere questo finanziamento, basterà concordare un appuntamento con la banca o la finanziaria desiderata. 

 

A questo punto, la procedura verrà esposta da un impiegato del settore, il quale valuterà la situazione del cliente e deciderà come procedere nella domanda. 

I documenti necessari per compilare la domanda sono pochi e facilmente recuperabili:

  • Carta d’identità e codice fiscale
  • Ultima busta paga (per i dipendenti), ultimo cedolino pensione o accredito (per i pensionati)
  • Certificazione Unica (ex CUD), solo per lavoratori dipendenti

 

Unica garanzia aggiuntiva da tenere a mente, è l’obbligo di stipulare una polizza assicurativa che tuteli l’agenzia da eventuali inconvenienti. 

 

Dopo aver concordato la somma da rilasciare e il piano d’ammortamento (rate) più adatto alle proprie esigenze, il contratto verrà fatto firmare al cliente e da quel momento sarà la finanziaria a dialogare con l’azienda o con l’INPS per effettuare le trattenute.

Cessione del Quinto Online

Per evitare di recarsi fisicamente in una filiale ed evitare di dover visitare varie sedi di agenzie per avere diverse offerte da confrontare, la soluzione è consultare uno tra gli svariati siti online di prestiti. 

 

Molte piattaforme, difatti, offrono oramai un servizio per cui è possibile inserire le proprie specifiche e le proprie esigenze e simulare il piano d’ammortamento del finanziamento, con anche i suoi tassi d’interesse applicati (TAN e TAEG). 

Molti siti permettono, dopo la simulazione, di confrontare nello stesso momento varie agenzie, per poter scegliere comodamente da casa l’offerta migliore. 

 

Dopo questa valutazione primaria, sarà possibile inserire i propri dati anagrafici ed avviare una richiesta di cessione del quinto. 

In seguito a questo passaggio, si verrà solitamente ricontattati da un addetto del settore per definire le ultime manovre prima dell’accettazione. 

 

La procedura online è molto intuitiva e, in linea generale, prevede di seguire vari step con menù a tendina o a scelta multipla, in cui cercare e cliccare la nostra posizione lavorativa, la durata del finanziamento ed altre simili informazioni generali. 

Solo successivamente, come già anticipato, si potrà decidere se confermare l’operazione o annullare la simulazione.

In conclusione: quale procedura scegliere?

In un mondo che viaggia alla velocità della rete Internet, i servizi di simulazione delle rate e dei finanziamenti sono sicuri e garantiti dalle aziende di riferimento. 

Consultare un sito web direttamente dalla propria abitazione è sicuramente molto più veloce e meno dispendioso che effettuare uno spostamento fisico fino ad una filiale. 

È un metodo nuovo e giovane ma garantisce la stessa efficienza del tradizionale appuntamento in agenzia. 

 

D’altro canto, chi non ha dimestichezza con computer e tecnologia, preferirà recarsi in sede per parlare direttamente con un operatore. 

 

La soluzione migliore e di compromesso potrebbe risiedere nell’uso combinato delle due ‘risorse’. Partendo con una ricerca online, si possono acquisire informazioni e valutare offerte che ampliano le nostre conoscenze; in seguito, recandoci in un ufficio, potremmo avere un’ulteriore voce sull’argomento. 

Dopo aver concluso tutte le nostre valutazioni, si potrà infine portare a buon fine l’operazione nel modo a noi più vantaggioso.

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ENPAM

ENPAM

Tutti i medici e gli odontoiatri iscritti all’Albo sono di conseguenza parte anche di ENPAM

Ma cosa si indica con questa sigla?

Che cos’è ENPAM?

Con l’acronimo ENPAM andiamo ad indicare l’Ente Nazionale Previdenza e Assistenza Medici e Odontoiatri nato nel 1937 con lo scopo di fornire prestazioni assistenziali, ed in seguito anche previdenziali, ai medici, agli odontoiatri ed ai familiari degli stessi. 

Visita il sito www.enpam.it.

Oggi ENPAM ha subito una privatizzazione ma non per questo è venuta meno l’obbligatorietà dell’iscrizione da parte di tutti coloro che risultano già iscritti all’Albo dei medici chirurghi e degli odontoiatri.

ENPAM Significato

Servizi offerti da ENPAM

L’Ente si occupa, quindi, di gestire il versamento dei contributi degli iscritti e di elargire le pensioni al momento della fine dell’attività di servizio oppure nel caso in cui subentri l’inabilità al lavoro. 

Oltre a ciò, nel caso di situazioni di gravi difficoltà, l’Ente offre anche una serie di servizi assistenziali dedicati non solo al medico in sé ma anche ai suoi familiari come: sussidi per le case di riposo, sussidi per spese sanitarie straordinarie, borse di studio per orfani ed altro simile.

Come usufruire dei servizi ENPAM?

Come anticipato, tutti gli odontoiatri e i medici iscritti al loro Albo devono iscriversi necessariamente ad ENPAM. 

La richiesta di iscrizione, che prevede il versamento di due quote, viene recapitata a casa del soggetto dopo pochi mesi dall’inserimento nell’Albo di riferimento. 

La prima quota, detta Quota A, è necessaria per il versamento dei contributi al Fondo di Previdenza Generale; la Quota B, invece, serve per il versamento dei contributi derivati dallo svolgimento della libera professione che genera profitto. 

L’ammontare della Quota A varia sulla base della fascia d’età del lavoratore; al contrario, la seconda quota viene calcolata in base al reddito derivante dalla libera professione. 

Nel caso in cui il medico avesse una convenzione con l’Azienda Sanitaria Locale, tali contributi verranno versati direttamente dall’ASL, tramite trattenute sullo stipendio del lavoratore.

L’iscrizione avverrà, per tutti, sul sito ufficiale www.Enpam.it nella sezione Area riservata. Basterà inserire i propri dati e il codice ricevuto via posta, indicato sul Modello D (quello dedicato alla richiesta del versamento della quota).

Fondo Sanità, un’opportunità in più

ENPAM offre a tutti i medici e gli odontoiatri oramai in pensione, la possibilità di aderire al Fondo Sanità ovvero ad un Fondo Pensione Complementare. 

Tale servizio è nato per permettere ai medici di mantenere il proprio tenore di vita anche in età pensionistica, percependo una somma mensile aggiuntiva alla normale pensione. 

La richiesta per l’adesione al Fondo deve avvenire scaricando il modulo dedicato dal sito www.fondosanita.it, da far poi recapitare tramite posta prioritaria. 

L’iscrizione prevede il versamento di una piccola somma di denaro. 

Ogni mese verrà poi trattenuta una somma fissa mensile dallo stipendio o dal TFR – scelta dal soggetto stesso – somma che verrà in seguito ritornata sotto forma di pensione aggiuntiva. 

In qualsiasi momento, il medico potrà far cessare il versamento della somma, pur non perdendo la propria iscrizione al Fondo.

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NoiPA

NoiPA

Per le sedi della Pubblica Amministrazione è disponibile il portale NoiPA come aiuto nella gestione del personale. Scopriamo insieme di cosa si occupa questa piattaforma.

NoiPA, che cos’è?

La piattaforma NoiPA serve a designare il progetto Noi Pubblica Amministrazione voluto dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, volto ad aiutare e sostenere ogni pubblica amministrazione che ne avesse bisogno. 

Vai sul sito Ufficiale di NoiPA.

 

Il progetto si pone l’obiettivo di affiancare passo passo le varie Amministrazioni sotto ogni aspetto giuridico, di gestione finanziaria, di gestione stipendiale ma anche di perfezionamento del lavoro svolto, con corsi di formazione per i dipendenti e servizi aggiuntivi di gestione. 

 

Ovviamente, l’iscrizione a tale progetto prevede una quota d’adesione per l’Amministrazione, la quale varierà in base all’entità di quest’ultima.

NoiPA Cos'è

Chi può iscriversi a NoiPA?

All’interno del progetto sono coinvolte: 

  • Le Pubbliche Amministrazioni che aderiscono al portale (nello specifico: Enti Locali o Centrali; docenti e personale Ata; Vigili del Fuoco; Polizia; dipendenti Sanità pubblica);
  • Enti privati e istituzioni che fanno capo o collaborano con NoiPA;
  • I dipendenti delle Pubbliche Amministrazioni coinvolte.

NoiPA: i servizi offerti

Come accennato, il portale NoiPA nasce con lo scopo di affiancare le pubbliche amministrazioni nelle incombenze di tutti i giorni. 

 

servizi principali offerti dal progetto alla Pubblica Amministrazione sono:

  • Servizi stipendiali: copre gli aspetti necessari al rilascio e alla gestione delle paghe dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni
  • Servizi di gestione del capitale umano: con l’offerta di corsi e valutazioni volte al miglioramento del personale e del servizio
  • Servizi giuridici e presenze: per la gestione del rapporto Amministrazione-dipendente e per il controllo del corretto svolgimento del lavoro

Oltre a queste attività principali, NoiPA aiuta le Amministrazioni fornendo anche prestazioni collaterali come il rilascio di buoni pasto per i lavoratori ma anche un aiuto nella gestione del calendario ferie dei dipendenti.

Come accedere ai servizi NoiPA se dipendenti

Per i dipendenti, invece, la visione delle proprie informazioni e l’accesso a servizi agevolati è possibile tramite l’Area Personale del sito. 

Per poter usufruire dei servizi, il dipendente di un’Amministrazione deve registrarsi sul portale web di NoiPA. 

L’accesso alla propria area personale permette di visionare le informazioni riguardanti la propria situazione lavorativa come, ad esempio, il cedolino dello stipendio.

Si potrà, poi, controllare il corretto computo del proprio stato di presenze o assenze ma anche del versamento dei contributi.  

Grazie al portale, il soggetto potrà anche richiedere prestiti INPS ex INPDAP con agevolazioni per i dipendenti pubblici, ma anche sottoscrivere polizze assicurative tramite agenzie convenzionate. 

Procedura:

L’iscrizione al portale, tuttavia, deve essere anticipata dal rilascio dei dati anagrafici del dipendente da parte della Pubblica Amministrazione d’appartenenza. 

In caso di primo accesso, il lavoratore accederà alla propria area personale tramite Codice Fiscale e password temporanea, comunicata tramite email; da qui, procederà alla conferma dei propri dati anagrafici e al reset della vecchia password. 

Nella mail ricevuta, ci sarà anche un PIN numerico, il quale serve per l’accesso ad alcuni servizi specifici.

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INPDAP

INPDAP

I dipendenti pubblici fanno riferimento ad INPDAP per le loro esigenze; dal 2012, l’Istituto si è fuso con INPS.

Che cos’è l’INPDAP?

Con l’acronimo INPDAP andiamo ad indicare l’Istituto Nazionale di Previdenza e assistenza per i Dipendenti di Area Pubblica. 

Questo Ente si occupava di gestire le pensioni dei dipendenti pubblici, di fornire loro servizi di accesso al credito con agevolazioni e altre offerte legate al lavoro. 

Dal 2012 INPDAP è stato soppresso in seguito ad una fusione con INPS. Quest’ultimo Istituto ha, pertanto, fatto confluire in sé tutte le funzioni del precedente ente sotto il nuovo nome di INPS Gestione Dipendenti Pubblici. Puoi accedere ai nuovi servizi INPS per dipendenti pubblici da qui.

INPDAP Significato

È bene specificare che tale adeguamento ha coinvolto anche le sedi fisiche degli uffici INPDAP; di conseguenza, è consigliato verificare dove si trovi la sede INPS Gestione Dipendenti Pubblici più vicina a noi, nel caso in cui si volesse usufruire dei servizi elargiti.

Di cosa si occupava INPDAP?

Come accennato, l’ex INPDAP si occupa di gestire varie operazioni legate ai dipendenti ed anche ai pensionati pubblici:

  • Gestione pensioni dei dipendenti pubblici;
  • Erogazione del TFR e del TFS per dipendenti pubblici;
  • Incasso dei contributi sia assistenziali sia previdenziali;
  • Offerta di finanziamenti e mutui a tassi agevolati;
  • Offerta di prestazioni sociali agevolate per familiari dei dipendenti pubblici.

Prestiti INPDAP

Per tutti i dipendenti pubblici obbligatoriamente iscritti al Fondo Credito della Gestione Unitaria delle Prestazioni Creditizie e Sociali, INPS offre la possibilità di richiedere un prestito con tassi d’interesse inferiori rispetto ad altre banche o finanziarie. 

Le tipologie di prestito sono:

  • Piccolo Prestito INPDAP: della durata variabile tra 1 e 4 anni con la concessione di un minimo di una fino ad un massimo di 8 mensilità nette di stipendio/pensione
  • Prestito Pluriennale INPDAP: con una durata a scelta di 5 oppure 10 anni e la somma di denaro concessa variabile sulla base del piano d’ammortamento scelto

Possono accedere al servizio, come già accennato, i soli dipendenti o pensionati pubblici oppure i dipendenti IPOST (no pensionati) iscritti al Fondo Credito cui sopra. 

Esiste anche una terza tipologia di prestito: il Prestito SMALL

Quest’ultimo servizio è dedicato ai soli lavoratori iscritti alla Gestione Assistenza Magistrale (ex ENAM) e prevede il rilascio di una o due mensilità nette di stipendio, in uno o due anni.

Mutui INPDAP

Altro importante finanziamento concesso ai dipendenti pubblici è il mutuo.

Ancora una volta, il dipendente dovrà essere ancora in servizio e risultare iscritto al Fondo Credito della Gestione Unitaria delle Prestazioni Creditizie e Sociali.

 

Il mutuo INPDAP viene concesso solo per l’acquisto della prima casa o per la ristrutturazione della casa in cui si abita. 

Leggi anche l’articolo sui Mutui INPDAP per la Prima Casa.

La durata varia da un minimo di 10 anni fino ad un massimo di 30 anni e l’importo può arrivare a 100mila Euro per le ristrutturazioni e fino a 300mila Euro per l’acquisto della prima casa.

Prestazioni Sociali INPDAP

Infine, in sintesi, ecco la gamma di servizi agevolati offerti dall’ex INPDAP destinati ai familiari dei dipendenti pubblici:

  • Borse di studio e viaggi studio; convenzioni con collegi/convitti;
  • Convenzioni con case albergo per anziani o per pensionati;
  • Corsi di formazione e di aggiornamento, master e dottorati di ricerca.

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INPS

INPS

L’acronimo INPS viene utilizzato quotidianamente nelle nostre vite. Ma quale significato racchiude questa sigla?

Istituto Nazionale Previdenza Sociale

Con la sigla INPS andiamo a designare l’Istituto Nazionale Previdenza Sociale, ente con una lunga storia che risale fino al 1898, con la fondazione della “Cassa Nazionale di previdenza per l’invalidità e per la vecchiaia degli operai”. 

Solamente dal 1933 l’istituzione in esame ha assunto il nome di INPS. 

 

Con il tempo, i campi di competenza dell’Istituto sono variati e si sono ampliati, fino ad arrivare alla più recente fusione che risale al 2012. 

Nel 2012, infatti, l’INPDAP è confluito nell’Istituto INPS, portando con sé anche tutte le sue attività, dedicate ai dipendenti del settore pubblico.

INPS Significato

Funzioni dell'INPS

INPS è il maggiore ente previdenziale italiano attivo nell’ambito della gestione e del rilascio delle pensioni. Fa capo al Ministero del lavoro e delle politiche sociali. 

Ad esso sono, per obbligo, iscritti tutti i lavoratori dipendenti, siano essi pubblici o privati, ed anche tutti quei lavoratori autonomi che non si affidano già ad un’altra cassa pensionistica autonoma. 

 

Le pensioni vengono elargite in seguito ad un contratto assicurativo con i lavoratori iscritti ad INPS che prevede il versamento di contributi; le tipologie di pensioni rilasciate sono:

  • Pensione di anzianità;
  • Pensione di vecchiaia o pensione supplementare di vecchiaia;
  • Pensione di invalidità o pensione di inabilità;
  • Pensione di reversibilità;
  • Pensione ai superstiti;
  • Pensione in convenzione internazionale in caso di lavoratore all’estero.

Soluzioni alternative

Oltre alla gestione delle pensioni, INPS si occupa anche di altri servizi destinati ai lavoratori.

Troviamo, tra le altre cose, la gestione dei vari sostegni al reddito che vengono rilasciati ai lavoratori in difficoltà. 

Alcuni esempi a riguardo possono essere: il reddito di cittadinanza, la cassa integrazione, l’indennità di disoccupazione, l’indennità di malattia, gli assegni familiari e altri servizi simili.

 

Per quanto riguarda, invece, l’invalidità civile, l’integrazione alla pensione minima e l’assegno sociale, essi sono indennità assistenziali le quali vengono gestite da INPS ma pagate direttamente dallo Stato italiano.

 

L’ente INPS nel quale, come abbiamo accennato, è confluito anche l’ex INPDAP, offre ora servizi aggiuntivi di credito per i dipendenti pubblici come mutui, prestiti, cessioni del quinto a tassi agevolati; ma anche contributi per soggiorni per anziani o contributi per viaggi studio e borse di studio. 

Vedi i migliori prestiti erogati dall’INPS per dipendenti pubblici e pensionati. 

Altre funzioni dell'INPS

In aggiunta, l’Istituto si occupa anche di fornire altri servizi al cittadino: 

  • Calcolo dell’ISEE, che serve per l’accesso a prestazioni sociali con agevolazioni;
  • Calcolo dell’ISE, valore questo per il rilascio degli assegni familiari o per maternità da parte dei Comuni;
  • Visite mediche per certificare possibili inabilità o invalidità, oppure per verificare la necessità di cure specifiche (es. le cure termali, le cure per l’asma ecc.);
  • Funzioni di vigilanza per garantire il corretto svolgimento delle pratiche, in collaborazione con banche e finanziarie.

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Montante

Montante

Con il termine montante si va ad indicare la somma totale che il debitore dovrà restituire in seguito alla richiesta di un prestito.

Che cosa significa Montante dei Prestiti o Mutui?

Il montante dei prestiti, come accennato, è un valore monetario corrispondente all’intero costo del finanziamento, ovvero alla cifra che il cliente dovrà rimborsare al proprio creditore. 

Tale somma è comprensiva non solo del denaro concesso al richiedente con il prestito ma anche degli interessi maturati durante il finanziamento. 

 

Il montante, di conseguenza, varierà sulla base del piano d’ammortamento scelto per rimborsare il prestito ottenuto. 

La somma di denaro richiesta e i tassi d’interesse applicati andranno, difatti, ad incidere sul totale da restituire a fine contratto; anche la durata del finanziamento e la sua tipologia potranno influenzare il capitale da rimborsare.

MONTANTE Significato

Montante e Tasso Fisso o Variabile

La tipologia di finanziamento prescelta, come anticipato, porterà a variazioni sulla somma finale da rimborsare. 

Se il cliente opterà per un finanziamento a tasso fisso, infatti, il montante sarà noto fin da subito poiché gli interessi mensili non varieranno durante il corso del prestito. 

Basterà, quindi, moltiplicare l’ammontare di una rata per il numero delle stesse per sapere fin da subito cosa si andrà a pagare. 

Qualora, al contrario, si decidesse di sottoscrivere un finanziamento a tasso variabile, ogni mese l’importo della rata potrà subire variazioni (riduzioni o aumenti); la cifra da rimborsare, perciò, sarà nota solamente alla conclusione del contratto.

Montante e Piano di Ammortamento

Anche la modalità di rimborso rate può incidere sul montante, in particolare sulla sua previsione o meno fin dall’inizio del contratto. 

La tipologia di ammortamento più diffusa e consigliata è quella cosiddetta alla francese; in questo caso, l’importo delle rate verrà concordato con la firma del contratto e non subirà cambiamenti nel corso dei mesi, nonostante muti il peso delle sue due componenti: quota capitale e quota interessi. 

Grazie a questa tipologia di ammortamento possiamo conoscere fin da subito quanto andremo a rimborsare come montante, poiché le rate hanno importo fisso per l’intera durata del prestito. 

 

Esistono anche altre tipologie di piano di ammortamento come, ad esempio, quella italiana (vedi un esempio), in cui le rate diminuiscono il loro costo con il passare dei mesi; oppure quella tedesca, per cui si avrà una maxi rata iniziale e piccole rate costanti per la restante durata del contratto. 

Un’altra soluzione può essere il piano di ammortamento americano, ma questo prevede anche la presenza di un investimento oltre al finanziamento.

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Banca d’Italia e ABI

Banca d’Italia e ABI

Due importanti istituti nazionali nel campo della finanza sono la Banca d’Italia e la società ABI.

Che cos’è la Banca d’Italia?

Quando nominiamo la Banca d’Italia intendiamo quell’istituto finanziario con sede centrale a Roma che si occupa di supervisionare l’economia, garantendo la stabilità monetaria e finanziaria a livello nazionale. 

La Banca è diretta da un Governatore, il cui incarico dura sei anni; tale Governatore è scelto dal Consiglio superiore della Banca per volere del Ministro dell’Economia e delle Finanze e del Presidente del Consiglio italiano.

Banca d'italia e ABI

Funzioni della Banca d’Italia

Le funzioni di questo importante istituto sono le più varie, che possono andare da compiti legati specificatamente al denaro a compiti più ampi come il controllo sul rischio di usura

In generale le attività sono:

  • Stampa di banconote (taglio 5, 10, 20, 50, 100, 200, 500 Euro);
  • Eliminazione del denaro usurato (se sono monete, vengono spedite alla Zecca di Stato);
  • Vigilanza su Banche e Intermediari finanziari;
  • Promozione concorrenza nel credito;
  • Controllo contro usura e riciclaggio del denaro;
  • Controllo del mercato e dei pagamenti;
  • Gestione della Centrale dei Rischi.

La Banca d’Italia fa parte del più grande gruppo noto come Sistema Europeo di Banche Centrali (SEBC), e fa capo alla BCE, la Banca Centrale Europea. 

Il Governatore della Banca d’Italia può, dunque, partecipare alle sedute della BCE e prendere decisioni che coinvolgono l’area unitaria dell’Euro. 

Inoltre, questo istituto è inserito nel Sistema Europeo di Vigilanza Finanziaria (SEVIF).

Che cos’è l’ABI?

La sigla ABI sta ad indicare l’Associazione Bancaria Italiana.

Questa società privata riunisce in sé tutte le banche e le finanziarie nazionali per promuovere i concetti del libero mercato e della sana concorrenza, con alla base il rispetto delle regole. 

 

Per compiere quest’opera di educazione ABI svolge alcune attività come:

  • Favorire studi e dibattiti e diffondere le conoscenze dell’ambito economico;
  • Organizzare corsi di formazione;
  • Promuovere il rinnovo delle strutture e delle pratiche ma anche delle normative;
  • Definire linee di lavoro comune e promuovere la collaborazione tra banche;
  • Fornire assistenza e consulenza agli Associati;
  • Collaborare con altre istituzioni o associazioni.

In generale, tutte le attività sono volte a creare una rete di collaborazioni che possa portare ad un’idea di mercato positiva e innovativa. 

ABI: Direzioni Generali

Per perseguire i suoi obiettivi, ABI ha in sé quattro Direzioni Generali che si occupano di ambiti specifici:

  • Direzione Relazioni Istituzionali e Media: si occupa dei rapporti con la stampa e dell’immagine che ABI offre di sé agli esterni;
  • Direzione Relazioni Europee: si occupa dei rapporti con il Parlamento Europeo e tra ABI e le Istituzioni della comunità europea;
  • Direzione Amministrazione, Risorse Umane e Patrimonio: si occupa dei fondi e dei contributi dell’Associazione e redige piani annuali e previsioni varie;
  • Direzione Sindacale e del Lavoro: si occupa di stipulare contratti di collaborazione e di offrire consulenza agli Associati.

Oltre a queste quattro Direzioni, ci sono anche:

  • Vicedirezione Generale: supervisiona le finanze, le attività economiche e quelle giuridiche dell’Associazione;
  • Due ServiziServizio Segreteria Generale Organi Statutari e Servizio Rapporti con Associazioni Europee e Attività internazionali.

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Interessi Usurari

Interessi Usurari

Quando si parla di Interessi Usurari si va ad indicare una situazione in cui gli interessi applicati ad un finanziamento vanno al di sopra del tasso massimo stabilito.

Cosa sono gli Interessi Usurari?

Per ogni finanziamento, la Banca d’Italia ha stabilito le soglie massime cui un interesse può arrivare: la soglia antiusura

Al di sopra di questo limite, avremmo quindi gli interessi usurari, ovvero dei tassi considerati troppo elevati rispetto al limite posto per il finanziamento richiesto; in questo caso, si parla di usura oggettiva

Esistono anche casi in cui, pur non superando la soglia antiusura, i tassi applicati al prestito siano comunque considerati sproporzionati (usura concreta) rispetto al costo totale del prodotto di credito scelto. 

Interessi Usurari

Detto ciò, non significa che gli interessi non potranno subire variazioni ma solamente che essi non dovranno mai a superare il livello stabilito. 

Ogni agenzia, difatti, può decidere di applicare tassi d’interesse diversi, rispetto ad altri istituti, sulla base dell’andamento del mercato ma anche della storia personale del cliente o di altre variabili.

Come si calcola la Soglia Antiusura e Dove trovarla

Il calcolo della soglia antiusura (TEGM Tasso Effettivo Globale Medio) viene effettuato ogni tre mesi su iniziativa del Ministero dell’Economia e delle Finanze e prende come riferimento l’indice TEG (Tasso Effettivo Globale). 

Quest’ultimo parametro indica il costo totale di un prestito, comprensivo di:

  • Somma da rimborsare;
  • Spese accessorie varie;
  • Interessi.

Il TEGM percentuale è consultabile da tutti online sul sito ufficiale del Ministero dell’Economia e delle Finanze oppure su quello della Banca d’Italia; in aggiunta, è visionabile anche nella Gazzetta Ufficiale. 

Esso è contenuto in tabelle che prevedono anche l’inserimento di altri dati:

  • Trimestre in cui è attivo il TEGM;
  • La tipologia di operazione soggetta a rischio usura;
  • La classe d’importo (ossia, la somma di denaro presa in considerazione);
  • Tasso medio o TEGM;
  • Tasso soglia (oltre questo parametro si parla di tassi usurari).

Soluzioni alternative

Come evitare il rischio di usura?

Non esiste un vero e proprio metodo per tutelarsi dal rischio di usura. 

Consultare gli indici online o sulle Gazzette Ufficiali e confrontare le offerte di varie agenzie o banche è sempre la soluzione migliore per evitare questo inconveniente. 

La Legge Italiana, in ogni caso, considera come reato penale il superamento delle soglie antiusura.

Per approfondire i temi legati al reato penale di usura, clicca qui.

Per approfondire invece la normativa del codice civile sull’usura, clicca qui.

Qualora si scopra di essere stati raggirati in passato e di aver pagato interessi ritenuti come usurari, il cliente potrà fare ricorso entro e non oltre 10 anni dalla chiusura del contratto. 

La perizia per verificare l’effettivo superamento della soglia antiusura, però, è a carico dello stesso soggetto.

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